giovedì 26 aprile 2007

Italo Polla: Non chiamatemi 'arrotino'

Italo Polla
SANRERMO (IM). Non chiamatelo ‘arrotino’. Il settantaduenne trentino Italo Polla è, per l’esattezza, un ‘affilatore’, e svolge la sua attività dagli anni ‘70in Via De Benedetti quasi di fronte all’attività di suo fratello Romano.
La differenza tra le due specializzazioni è sostanziale: in questo  caso si lavora esclusivamente con le macchine e si affilano utensili per impieghi professionali. Non si pensi, però che la tecnologia renda meno  impegnativa questa occupazione: manualità ed esperienza, dedizione e passione restano, in ogni caso, le caratteristiche indispensabili.

Nella sua bottega ricavata da un piccolo locale con soffitto a volte, caratteristico della Sanremo antica, Italo lavora con destrezza alla vecchia mola che al suo orecchio ‘parla’ mentre lui, descrivendola minuziosamente, ne ascolta ogni inflessione. Non solo, grazie all’inventiva di Italo molti macchinari della bottega, che all’origine funzionavano solo manualmente, sono stati resi meccanici proprio con modifiche da lui studiate e davvero ingegnose: “trasformazioni che nemmeno gli ingegneri sono stati capaci di apportare. - spiega  - Per esempio l’ ‘affilatrice universale’ per le frese, tarata a 125mm, l’ho portata a 100mm”.

Tra i tanti particolari congegni salta all’occhio anche l’imponente ‘rettificatrice’ di lame per le tipografie. Con il suo metro e mezzo di plaeau magnetico che gira a 350° e con tante tacche di 2 centesimi di millimetro (per capire, un foglio di carta è di 4/5 centesimi), serve per magnetizzare i metalli.

Gli attrezzi di Italo Polla
Ma Italo Polla è anche  bravissimo ad assemblare perfettamente metri e metri di catene ed è entusiasta di aver appena finito  di affilare, totalmente a mano, una serie di trivelle austriache: “Bisogna usare triangoli speciali e la precisione deve essere assoluta. L’abilità e l’intuizione sono indispensabili per evitare di rovinare attrezzi costosi e particolari, e inoltre si deve conoscere il funzionamento di ogni attrezzo che ti viene portato per impostare al meglio il lavoro che occorre attuare”.

E’ così che, per la sua riconosciuta esperienza, arrivano da ogni dove anche per affilare o saldare le lame per al ‘sega a nastro’ così come per il boscaiolo Ivano Gaminera sceso apposta da Bajardo:  “Per il nostro lavoro - racconta Gaminera - ne usiamo circa una decina e quando si rompono ci rivolgiamo solo a Ivano.  Forse in Piemonte si trova  ancora uno i questi artigiani ma qui credo sia l’unico all’altezza. Da lui, inoltre, sempre qualche prezioso segreto, anche se solo lui, alla fine, ha il tocco dell’artista”.
E artista Italo lo è davvero. Nella sua testa sta già frullando l’idea di realizzare un marchingegno per la pulitura delle lame a nastro per le seghe sporche di segatura o di resina dei tronchi. “Una macchina con moltissime lame, che singolarmente passino a pulire ogni dente.   E’ complicato ma il bello è proprio li”.


Lavoro impegnativo ma economicamente poco redditizio, quello di Italo Polla che, vivendo da solo, riesce a vivacchiare. Comunque non si perde d’animo. La sua indole fantasiosa è andata ben oltre alla sfera professionale: per 35 anni è stato un elemento della banda sanremese ‘Canta e Sciuscia’  suonando le percussioni, costruendo strumenti allegorici, originali e, all’occorrenza, aggiustandoli e oggi da ormai diverso tempo confeziona a mano scialli di lana bianca di meravigliosa fattura. “Ma questa - promette - sarà un’altra bella storia”.

Silva Bos - Giornalista di Informazione Positiva...e il mondo "buono" c'è

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