domenica 17 maggio 2020

Sono Infermieri ma li chiamano ‘eroi’. Audiointervista

Silva Bos intervista la Fed. Naz. Infermieri e Morena Fellegara


In questi mesi di pandemia da Coronavirus, sono stati definiti più volte Eroi, insieme ai medici e tutto il personale ospedaliero. 

Sono gli Infermieri di cui di cui pochi giorni fa si è celebrata la Giornata Mondiale con eventi a tutt’oggi in corso perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proclamato il 2020 l’Anno Internazionale dell’Infermiere.

Di loro, in questi mesi, si sono susseguite molte immagini, sia in tv che sui social: infermieri stremati e impauriti che, nonostante la difficoltà di dover sostenere un’emergenza inaspettata e di portata planetaria, sono sempre lì, a dispensare capacità e al contempo tanto calore umano.

Ed è proprio per questo che tutto il mondo li ha eletti Eroi. Ma cosa ne pensa la Federazione Nazionale Infermieri? 


Insomma, una declinazione molto più realista quella che ci consiglia Draoli, secondo cui l‘Infermiere è Eroe, in quanto lavoratore, di alto profilo professionale e umano, che tutti i giorni si va a guadagnare la pagnotta con dedizione e impegno….come tanti altri lavoratori. Come ad esempio, in Liguria, Morena Fellagara all’Ospedale di Sanremo, unico centro Covid dell’imperiese, sta donando ogni giorno con la sua instancabile presenza.



Chapeau a tutti gli infermieri del mondo, a cui persino l’anonimo street artist inglese conosciuto come Banksy come ringraziamento a dedicato il suo murales “Game changer” che ha dipinto vicino al Pronto Soccorso di Southampton, nell’Inghilterra meridionale, in accordo con la dirigenza ospedaliera. Nel murales, che misura circa un metro quadrato, si vede un bimbo in bianco e nero che, tra i tanti giochi che escono dalla sua cesta, sceglie la bambola dalle sembianze di un’infermiera, con tanto di mascherina, mantello da supereroe e, unica nota di colore, la croce di color rosso sul petto.

Il quadro, ricordiamo, resterà lì appeso fino all’autunno prossimo per poi essere venduto per beneficenza.

E sempre a scopo benefico c’è anche il progetto ideato da Silvia Fortunato, l’ebook “Racconti di cura che curano” con in copertina quell’immagine che penso conosciate perché diventata tra l’altro virale, quell’infermiera Elena Pagliarini sfinita sulla scrivania al Pronto Soccorso cremonese. Il libro è la voce degli infermieri italiani che raccontano i propri stati d’animo durante la drammatica lotta contro questa pandemia globale. Il libro costa 5 euro e 4 andranno al fondo Noi Con gli Infermieri per aiutare gli operatori sanitari colpiti dal Coronavirus e le loro famiglie.


Silva Bos - Giornalista di Informazione Positiva...e il mondo "buono" c'è

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