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Scas Sanremo |
SANREMO (IM).
Cavità artificiali, alvei naturali, cunicoli
segreti e
fortificazioni intrise
di storia per scoprire una città sotto la città. E’ quello che, con tanta
curiosità (e, permettete, con una buona dose di fegato) a Sanremo i ragazzi
dell’
associazione Scas sono riusciti
a realizzare con le loro
spedizioni
urbane sotterranee.
Rivelazioni
mozzafiato che anche il sanremasco più radicato forse non conosce e che
risalgono, da non crederci, al Medioevo come un monastero di suore clarisse che
nel 1673 aveva sede sotto (a 6 metri di profondità) l'attuale posteggio dei
motorini di piazza Colombo, convento raso al suolo e dalle cui recenti ceneri
belliche venne costruita una caserma.
E ancora, rimanendo in tema, ora è una
certezza la leggenda locale che raccontava di disegni militari (2° guerra
mondiale) tedeschi lasciati scritti sui vecchi muri.
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Davide Bagnaschino |
Ma non basta.
Vicino al convento e di epoca forse anche antecedente a questo, gli
speleologi Scas hanno rinvenuto i
locali di un frantoio, comprese le sue vasche di sansa e le macine: uno tra i
tanti che, nei secoli scorsi e più recentemente, operavano sulle sponde del Rio
San Francesco, frantoio che è oggi considerato la parte più storicamente
interessante e la più grande in tutta la città.
“Sempre ad epoca medioevale - racconta il presidente dello Scas
Sanremo
Davide Bagnaschino risale anche la serie di cisterne per
l'acqua piovana che abbiamo trovato un po' dovunque, anche in piazza Cassini.
Le dimensioni si aggirano intorno ai 10
metri per 5 e vi si accede tramite un tombino esterno”. Nei sotterranei del centro, è stata anche
ritrovata traccia di una caserma del 1800, precisamente sita sotto l'attuale
Palafiori. Insomma, una Sanremo dal volto antico e ai molti sconosciuto che i
soci speleologi dello Scas hanno voluto ricomporre nella sua storia accedendo
dai cunicoli del torrente e di piazza Colombo
“partendo - come racconta il tesoriere Scas
Alessio Cassini -
dal
riferimento cronologico dell'attuale palazzo degli archi che, proprio nella
grande piazza matuziana, copre un edificio dei primi dell'800”.
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Andrea Bianco |
Bagnaschino,
come d'altronde anche gli altri compagni di ventura, si è sempre appassionato
alla materia storia tanto da praticare attività speleologica già dall'89.
All'inizio gli interrogativi che hanno accomunato il gruppo dei ragazzi si
ponevano dei “chi” e “perché” avesse costruito certe opere. “Ed oggi, - riflette ancora Alessio - sarebbe bello chiudere il discorso conoscitivo della struttura di
Sanremo, in particolar modo del centro anche perché risulta essere la parte più
antica rispetto alle estremità cittadine”. Ecco allora la spinta ad
un'altra possibile spedizione: “quella
alla scoperta di Villa Maniolie e dei suoi sotteranei. - pensa il
vicepresidente Andrea Bianco - Ora è in sistemazione per accogliere il
Liceo Cassini ma si dice che negli anni 40 li avesse sede il comando tedesco”.
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Alessio Cassini |
E' bene
sottolineare che improvvisarsi speleologi attraversando Sanremo è assolutamente
da evitare. Molto meglio, invece, segnalare ogni indicazione allo Scas le cui
spedizioni si spostano anche fuori porta: non solo a Taggia in esplorazione
sotterranea delle cisterne del convento domenicano dove si racconta di una
cinta muraria con varie torri o alla Diga di Badalucco con i cunicoli per
l'acqua che sarebbero serviti alla centrale elettrica di Castellaro o ancora a
Glori dove esiste la colonia di pipistrelli più grande della Liguria. La loro
sete di sapere si è diretta anche all'Operazione Chaberton che, nella Valle di
Susa, è il forte più alto d'Europa (3,130mt).