Giuseppe Prandelli e Silva Bos |
SANREMO (IM). Spicca per essere attualmente uno dei pochi artisti ‘in ricerca’.
Una profonda sensibilità umana che, attraverso le sue opere, esprime la
libertà oltre la materia, quella che va oltre al nostro corpo: è un
viaggio verso lo spirituale, verso la ricerca…del Divino.
Giuseppe Prandelli è un artista che il cav. Casimiro Dell’Arco Talarico ha fortemente voluto nella propria Rassegna SanremoArtGallery 2014, cui è organizzatore, che si sta svolgendo fino al 25 giugno nella Sala Incontri del teatro Ariston nella città dei fiori.
“Si tratta di un percorso, utilizzando materiali più diversi. - spiega Prandelli durante l’intervista con la giornalista Silva Bos - Oltre al legno, la stoffa spesso
povera come la juta, ultimamente anche vetro, foglie d’oro e d’argento
che danno sempre luce al quadro, poiché c’è sempre una ricerca nella
spazialità. Ecco perché le tele sono sempre rotte ed escono dai
contorni”.
La sua esperienza
inizia da bambino, grazie a un imbianchino che gli diede la possibilità
di giocare con i colori. Da lì in poi, per Giuseppe Prandelli si
aprì un mondo, il mondo dei colori e delle sensazioni. Crescendo il
punto focale fu l’incontro con altri artisti nel ’79 e, importante
quest’anno, la rifondazione del gruppo artistico nella sua Bagnolo
Mella, in Provincia di Brescia, motivo di crescita e confronto.
Tra le tele esposte alla maratona culturale targata SanremoArte2000, davanti ai lavori di Prandelli l’osservatore ci si può identificare, trovare un momento per riflettere. Come succede con Aldilà che rappresenta le turbolenze di ogni persona. “Colori
scuri e, come nella nostra vita, anche qui ci son degli strappi che
vanno a creare e a sottolineare i momenti difficili della nostra
esistenza. Ma il fatto che nello strappo principale ci sia sempre la
figlia d’oro, che rappresenta la luce, ci permette di capire che
‘aldilà’ delle nostre difficoltà e perplessità, non dobbiamo mai perdere
la speranza e la voglia della ricerca”.
Attualmente è presente
anche in altre mostre, con opere sopratutto su vetro, nell’ottica di
tematiche sulla fragilità, che tutti potrebbero pensare, sbagliando, sia
peculiarità negativa e non invece punto di forza. L’essenza di Giuseppe Prandelli è davvero contagiosa, anche per il cav. Dell’Arco Talarico che, non solo da cultore d’arte e perciò addetto ai lavori, ha sentito davvero qualcosa smuovere dentro di se. “…e non c’è cosa più bella - commenta soddisfatto Prandelli - Per un’artista significa essere riusciti a far passare il messaggio, aver raggiunto l’obiettivo”.
Per lui, un bisogno di esternare la propria libertà che diventa anche un consiglio ai talenti in procinto di avvicinarsi all’arte: liberare tutto ciò che si ha dentro; uscire dalle gabbie che opprimono e lasciarsi andare senza condizionamenti per trasmettere sulla tela il proprio essere. E allora, come lui stesso scrive nella presentazione del suo sito, “… un buon cammino a tutti!”
Per lui, un bisogno di esternare la propria libertà che diventa anche un consiglio ai talenti in procinto di avvicinarsi all’arte: liberare tutto ciò che si ha dentro; uscire dalle gabbie che opprimono e lasciarsi andare senza condizionamenti per trasmettere sulla tela il proprio essere. E allora, come lui stesso scrive nella presentazione del suo sito, “… un buon cammino a tutti!”