Renato Renè Ausenda |
La meridiana, infatti, è dedicata
a Carl Gustav Jung che, a Zurigo, lavorò
come direttore della clinica psichiatrica universitaria Birghozli ora
beneficiaria per questo del lascito di Ausenda.
L’opera riproduce una sintesi della psicologia analitica nella quale si evidenzia un mandala della mappatura dell’inconscio umano completa dei suoi archetipi: la parte centrale rappresenta l’ “io”, la parte conscia, mentre quella esterna riprende l’inconscio che agisce sulla persona.
L’opera riproduce una sintesi della psicologia analitica nella quale si evidenzia un mandala della mappatura dell’inconscio umano completa dei suoi archetipi: la parte centrale rappresenta l’ “io”, la parte conscia, mentre quella esterna riprende l’inconscio che agisce sulla persona.
Così, proprio
in questi giorni, sono stati allacciati i contatti con il vertice dell’Associazione
Italiana Psicologia Analitica e con il Consolato Generale di Svizzera, quest’ultimo
molto sensibile alle fasi dell’iniziativa seguita, in primis, dal Console
Generale dottor Giancarlo Fenini.
Renè al lavoro |
Un lavoro certosino calcolato in
3 battute al millimetro quadrato per un totale di circa 30 milioni di
martellate.
“Una fusione di filosofia, religione e psicologia - racconta Renato Ausenda, Renè per gli amici - oltre a
ben 15 anni di studi junghiani (circa 12 mila pagine) e un tormentato percorso
personale. Attraverso diverse simbologie, è un auto analisi alla scoperta dell’uomo,
delle sue contraddizioni, del valore della conoscenza”.
Un viaggio nell’intimo
che Renè vorrebbe potesse essere condiviso attraverso una consona collocazione
della Meridiana, magari in una grotta, con suggestivi giochi di luce, con acqua
che sgorghi e coinvolgente musica. “Il
mio sogno? – conclude Ausenda
che da sempre scolpisce pietra e meridiane in ardesia - Continuare a costruire meridiane aprendo un laboratorio per insegnare
questa passione. E poi rendere Bajardo possibile riferimento culturale con l’organizzazione
di periodiche iniziative anche internazionali che rilancino questo paese
magicamente energetico grazie, forse, anche ai molti insediamenti di uranio
della vicina Alta Val Roja, i più grandi del mondo”.
La Meridiana analitica di Renè |
L’opera di
Renè, che spicca tra molti suoi capolavori, è la “Meridiana Grande” iniziata nell’85, finita nel 2000 ed oggi, dal 2004,
a Genova in occasione dell’Anno Internazionale della Cultura. La Meridiana
Grande rispecchia la crisi esistenziale e religiosa oggi superata (come la
Meridiana Analitica dimostra) mentre, la sua prossima scultura, peraltro già
iniziata, è intitolata “La Creazione”:
una nuova meridiana che rivelerà la parte antica e quella ontologica del creato,
sulla base della fisica quantistica e la relatività ristretta e complessa
esposta anche da Einstein. Intanto prosegue anche il suo impegno alla tesi in
materia psicologica che spera presto di poter discutere .... come a dire che tutto nella vita è sempre legato da un impalpabile fil rouge.