Ingegnosa idea negli ospedali a dura prova contro il virus
A pensarci è stato l’anestesista Renato Favero, ex primario dell’ospedale di Gardone Val Trompia che, tra l’altro ha simpaticamente confessato di aver imparato a nuotare solo da pochissimo tempo.
Insomma, dall’idea si è passati subito ai fatti contattando un’azienda bresciana specializzata in progetti innovativi che ha così realizzato le particolari valvole in 3D necessarie per far diventare la maschera un respiratore. La “valvola Charlotte”, così è stata chiamata è stata brevettata ma il brevetto è stato lasciato a libero uso affinché possano fruirne tutti gli ospedali che ne hanno necessità.
Pare che la cosa funzioni...tanto che a fine marzo i prototipi sono utilizzati nella terapia sub-intensiva dell'Ospedale di Chiari, a Bresca.