Silva Bos e Tina Marzo |
SANREMO (IM). Un disegno talmente
realistico che pare protendersi, avvicinarsi, avanzare…quasi a uscire,
staccarsi dal foglio per materializzarsi davanti a chi guarda.
‘Daniele’, il disegno di Tina
Marzo che ritrae suo figlio, non sta lasciando sicuramente indifferenti i visitatori
ma anche gli addetti ai lavori che in questi giorni, e fino al 25 Giugno,
presso le sale espositive del Teatro Ariston, stanno visitando la Maratona Internazionale
di cultura SanremoArtGallery 2014.
Una tecnica che Tina Marzo ha scoperto dalla
statunitense Betty Edwards
secondo la quale utilizzando la parte destra del cervello tutti sarebbero
in grado di apprendere, perché saper disegnare significa imparare a
osservare sviluppando un nuovo modo di vedere, quello che usano gli artisti
quando elaborano le informazioni visive. Un metodo assolutamente rivoluzionario
che accompagna nell’attivazione di quelle aree del cervello deputate alla
percezione, all’intuizione, all’induzione.
E Tina, a osservare con attenzione lo ha imparato davvero, principalmente
ispirata dai bambini, soprattutto dai suoi 5 figli: “li guardo, guardo i loro occhi. - sorride compiaciuta durante
l’intervista con la giornalista Silva
Bos - Mi trasmettono tanta tenerezza
e semplicità...i bambini sanno insegnare a noi grandi tante cose che abbiamo
dimenticato”.
Silva Bos e Tina Marzo |
Alle sue spalle
già una personale dagli ottimi riscontri mentre ora la sua emozione sale in
vista della prossima Biennale di Montecarlo per cui è stata selezionata, ma
anche di un premio che le sarà conferito a Salonicco e dell’emozionante
partecipazione al Premio Cairo al quale è presente con un disegno.
Tina Marzo è partita dalla sua Maglie
(Lecce), orgogliosa della sua famiglia che l’accompagna in questa avventura
sanremese e forte di una preparazione artistica in continuo divenire;
presissima nel ruolo di mamma, trova comunque sempre modo e maniera per
dedicare alla sua passione qualche ora della sua giornata: proprio in questo
periodo si sta infatti allenando con matite colorate particolari, un po’
difficili da trovare in Italia ma con le quali si trova in perfetta sintonia
per la pastosità e la brillantezza che tale materiale sa produrre. Si sta
infine anche appassionando alle tecniche dell’anamorfismo e della prospettiva;
disegni in 3D: un Realismo artistico, questo si, ma sapientemente dosato “perché il ‘disegno’ non deve mai perdere propria
identità tecnica”.