Italo Polla |
SANRERMO (IM). Non chiamatelo
‘arrotino’. Il settantaduenne trentino Italo
Polla è, per l’esattezza, un ‘affilatore’, e svolge la sua
attività dagli anni ‘70in Via De Benedetti quasi di fronte all’attività di suo
fratello Romano.
La differenza tra le due
specializzazioni è sostanziale: in questo
caso si lavora esclusivamente con le macchine e si affilano utensili per
impieghi professionali. Non si pensi, però che la tecnologia renda meno impegnativa questa occupazione: manualità ed
esperienza, dedizione e passione restano, in ogni caso, le caratteristiche
indispensabili.
Nella sua bottega ricavata da un
piccolo locale con soffitto a volte, caratteristico della Sanremo antica, Italo
lavora con destrezza alla vecchia mola che al suo orecchio ‘parla’ mentre lui, descrivendola
minuziosamente, ne ascolta ogni inflessione. Non solo, grazie all’inventiva di
Italo molti macchinari della bottega, che all’origine funzionavano solo manualmente,
sono stati resi meccanici proprio con modifiche da lui studiate e davvero
ingegnose: “trasformazioni che nemmeno
gli ingegneri sono stati capaci di apportare. - spiega - Per
esempio l’ ‘affilatrice universale’ per le frese, tarata a 125mm, l’ho portata
a 100mm”.
Tra i tanti particolari congegni
salta all’occhio anche l’imponente ‘rettificatrice’ di lame per le tipografie.
Con il suo metro e mezzo di plaeau magnetico che gira a 350° e con tante tacche
di 2 centesimi di millimetro (per capire, un foglio di carta è di 4/5
centesimi), serve per magnetizzare i metalli.
Gli attrezzi di Italo Polla |
Ma Italo Polla è anche bravissimo
ad assemblare perfettamente metri e metri di catene ed è entusiasta di aver
appena finito di affilare, totalmente a
mano, una serie di trivelle austriache: “Bisogna
usare triangoli speciali e la precisione deve essere assoluta. L’abilità e l’intuizione
sono indispensabili per evitare di rovinare attrezzi costosi e particolari, e
inoltre si deve conoscere il funzionamento di ogni attrezzo che ti viene
portato per impostare al meglio il lavoro che occorre attuare”.
E’ così che, per la sua riconosciuta
esperienza, arrivano da ogni dove anche per affilare o saldare le lame per al ‘sega a nastro’ così come per il
boscaiolo Ivano Gaminera sceso
apposta da Bajardo: “Per il nostro lavoro - racconta Gaminera - ne usiamo circa una decina e quando si rompono ci rivolgiamo solo a
Ivano. Forse in Piemonte si trova ancora uno i questi artigiani ma qui credo sia
l’unico all’altezza. Da lui, inoltre, sempre qualche prezioso segreto, anche se
solo lui, alla fine, ha il tocco dell’artista”.
E artista Italo lo è davvero. Nella sua testa sta già frullando l’idea di
realizzare un marchingegno per la pulitura delle lame a nastro per le seghe sporche
di segatura o di resina dei tronchi. “Una
macchina con moltissime lame, che singolarmente passino a pulire ogni dente. E’
complicato ma il bello è proprio li”.
Lavoro impegnativo ma
economicamente poco redditizio, quello di Italo
Polla che, vivendo da solo, riesce a vivacchiare. Comunque non si perde d’animo.
La sua indole fantasiosa è andata ben oltre alla sfera professionale: per 35
anni è stato un elemento della banda sanremese ‘Canta e Sciuscia’ suonando
le percussioni, costruendo strumenti allegorici, originali e, all’occorrenza,
aggiustandoli e oggi da ormai diverso tempo confeziona a mano scialli di lana
bianca di meravigliosa fattura. “Ma
questa - promette - sarà un’altra
bella storia”.